La nostra filosofia produttiva
La passione del nonno Raffaele, ha portato Giuseppe, Emiddia, Sonia e Lella ad inaugurare un progetto enologico, volto alla chiara identificazione del Vesuvio in quanto territorio unico, essendo l’unico vulcano attivo in Europa continentale. Condizioni climatiche e di giacitura che impongono una lettura autonoma e “artistica”, al fine di produrre vini che siano espressione chiara del contesto. Pur essendo il progetto Bosco de’ Medici la realizzazione di un sogno che viene da lontano - quello del nonno Raffaele - è anche un’azienda condotta da giovani, in quanto tale, l’aspetto sperimentale e la voglia di trovare nuove soluzioni e interpretazioni di stilemi tradizionali, sono onnipresenti nelle soluzioni enologiche proposte. Nasce così il nostro Dressel 19.2, un Caprettone in anfora (primi sul Vesuvio a riscoprire quest’antico strumento di vinificazione). Otto ettari di vigna, divisi in piccole particelle, su cui sono in atto studi agronomici, al fine di introdurre una “zonazione” aziendale, da riportare, laddove le caratteristiche siano peculiari, nei nostri futuri vini. Sulla base di ciò, abbiamo realizzato la nostra piccola cantina, con silos di acciaio di dimensioni ridotte, al fine di poter affinare separatamente il prodotto proveniente dalle singole parcelle. Il progetto enologico ha un’impronta “sostenibile”. Abolito uso di prodotti di sintesi, si opera nel totale rispetto del terroir, secondo stilemi che dal biologico, si traducono antroposoficamente in una conduzione biodinamica del parco agricolo aziendale. Teniamo tantissimo anche alla trasmissione di tali concetti, non solo attraverso i vini, ma anche con un programma di trasmissione della cultura biodinamica. Nasce così la vigna didattico/sperimentale. Un vigneto di circa mezzo ettaro, posto all’interno della tenuta pompeiana di Bosco de’ Medici. Un luogo dove i nostri ospiti, oltre a poter apprezzare la crescita di tutte le varietà ampelografiche coltivate in azienda, potranno imparare tutto sulla strumentazione, le tecniche e i prodotti utilizzati per la viticoltura. Infine, siamo tra i primi in Italia a sperimentare la radiestesica. Una tecnica d’implementazione della conduzione biodinamica, basata sulla diffusione di radiofrequenza di sostegno alla vigna.
Scopri tutte le nostre linee di vini
I nostri formati entry level nascono tutti da vinificazioni di uve autoctone del territorio. Recuperiamo vigne in stato di semiabbandono e collaboriamo con piccoli viticoltori del Vesuvio per aiutarli a produrre uve idonee alla vinificazione. Aglianico, Falanghina e Piedirosso alla base dei nostri Ruber, Albus e Cor Semelae.
I Vesevius sono bolle per tutti i gusti. Il Vesevius Charmat nasce da una cuvée di Falanghina del Vesuvio, spumantizzata in autoclave nella patria del metodo Martinotti, la Valdobbiadene. Si tratta di uno spumante con una bollicina più elegante ma pur sempre esplosiva e fresca, figlia del Vulcano sulle cui pendici prendono forma le uve deputate alla sua produzione.
Sono vini attraverso cui diamo forma alla nostra filosofia di produzione: sperimentale, dinamica, sostenibile, salubre. Il Pompeii Bianco è un vino che nasce da un’uva rara, il Caprettone, che cresce unicamente sul Vesuvio, perfetta per le macerazioni.
Il Pompeii Rosso nasce dal Vigneto la Rotonda, dove il nonno Raffaele trascorreva le sue giornate a contatto con le sue uve. Nasce da sole uve Piedirosso, localmente detto Per’ e Palummo, si tratta di un vino di grandissima eleganza.
La denominazione Lacryma Christi si lega alla leggenda secondo cui, Lucifero, l’angelo “caduto”, sottrasse un pezzo del paradiso, prima di sprofondare nelle viscere degl’inferi, e dalla voragine che creò sorse il Vesuvio. Si narra che, Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il quell’angolo di paradiso rubato, pianse e dalle sue lacrime nacquero i vigneti di questo vino. La linea Vesuvio di bosco de’ Medici, è un tributo all’antica tradizione dei vini vesuviani e del Lacryma Christi.
Questa è la linea più sperimentale di Bosco de’ Medici. I vini prodotti sono frutto di uno studio “enoarcheologico” su varietà e tecniche colturali, oltre che sul territorio. Il Dressel 19.2 nasce da sole uve Caprettone e completa la sua vinificazione interamente in dolia di terracotta (sopraterra) e affina in dolia di terracotta interrati nella cantina del nostro casale settecentesco. È un omaggio al più importante studioso di reperti fittili archeologici: Heinrich Dressel. Il 19.2 indica il foglio parcellare da cui provengono le uve.
I nostri riconoscimenti
GUIDA GAMBERO ROSSO - VINI D'ITALIA 2018
Hanno affermato: “Davvero una bella sorpresa l’azienda Bosco De’ Medici che ci presenta per il primo anno ben tre etichette degne di nota. Una in particolare: Pompeii Bianco 2015, da caprettone in purezza, si distingue per le fini e sottili note di camomilla e tè verde e per un palato sapido, tagliente e vulcanico.”
Il nostro vino Pompeii Bianco 2015 è stato valutato con due bicchieri rossi ( indicano vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali), mentre il nostro Lavarubra 2015 è stato valutato con due bicchieri neri ( indicano vini da molto buoni a ottimi nelle loro rispettive categorie).
I nostri vini, annata 2015, recensiti dalla celebre guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso.
BIBENDA 2017
Siamo stati elogiati perchè, proseguendo le orme familiari, portiamo avanti con dedizione e successo un progetto di valorizzazione delle uve indigene di zona. Hanno ritenuto la nostra campionatura tra le migliori dell'area impreziosita soprattutto dal Pompeii bianco, una versione di Caprettone, la coda di volpe locale, che è la quinta essenza del territorio: profumatissima, gioiosa, dal sorso salato.
Nella Guida Bibenda 2017, redatta dalla Fondazione Italiana Sommelier, sono stati degustati e valutati i nostri vini annata 2015.
In particolare, ai nostri vini Pompeii 2015 (rosso e bianco IGT ) e Lavaflava 2015 (Lacryma christi del vesuvio bianco D.O.C ) sono stati attribuiti quattro grappoli, simbolo di vini di grande livello e di spiccato pregio. Mentre, al nostro Lavarubra 2015 (Lacryma Christi del vesuvio rosso D.O.C ) sono stati attribuiti 3 grappoli, simbolo di vini di buon livello e particolare finezza.